Lettura Portfolio
Circuito portolio FIAF Lombardia
MEMORIAL ERNESTO MEZZERA
Domenica 25 ottobre 2020
1° classificato - Claudio Rizzini "Lacio Drom"
2° classificato - Giuseppe Milesi "A day with covid-19"
3° classificato - Elisa Bianchi Testoni "03.36"
Segnalato - Massimo Alfano - "Smart Working"
Segnalato - Simone Matti - "Effetto Rosenthal"
Claudio Rizzini "Lacio Drom"
Rom e Sinti sono due etnie originarie del Nord dell’India. I loro componenti vengono chiamati con disprezzo “zingari” e sono da sempre considerati diversi e oggetto di discriminazione. Basti pensare alla persecuzione nazi-fascista e all’olocausto subito. I Sinti sono in Italia dal 15esimo secolo. Oggi sono circa 120.000 e una piccola minoranza di 3000 fedeli appartiene alla missione evangelica zigana che aderisce alle assemblee di Dio in Italia. Il Lacio Drom, il Buon Viaggio, ha portato nella periferia di Brescia alcune di queste famiglie Sinti. Qui, al centro di un campo nascosto tra il fiume e la ferrovia una piccola chiesa evangelica svolge un ruolo importante per lo spirito comunitario del gruppo. Il vangelo ha funzione di recupero sociale; si chiede a Cristo la protezione per le famiglie e si invoca il suo perdono. La quotidianità è isolamento forzato vissuto con silenzio, dignità, mistero e rassegnazione. Senza parola e nascosti dagli sguardi della gente “normale” i Sinti combattono una guerra silenziosa contro stereotipi e pregiudizi ben radicati nell’immaginario collettivo. La loro presenza non è tollerata. La loro identità negata. Spesso diventano bersaglio della violenza squadrista di gruppi organizzati di estrema destra ma un nuovo Lacio Drom, un nuovo Buon Viaggio, un giorno porterà alcuni di loro lontano, in un’altra città, in un altro campo, pronti a ricominciare l’eterno andare.
Giuseppe Milesi "A day with covid-19"
Fiuta il vento populista che attraversa l’Europa e riempie gli spazi lasciati vuoti da una politica assente sublimando il popolo come entità virtuosa . L’anima nera xenofoba e fascista non agita solo le piazze e le periferie : si incontra in raduni segreti, dove, tra saluti romani e virili dimostrazioni di forza, celebra e cementa il cameratismo e lo slancio patriottico. Un modo per uscire dalla solitudine e dall’alienazione della società multiculturale alla quale rifiuta di appartenere. L’anima nera è qui, ed è qui adesso. Un cuore di tenebra che dal passato ritorna a battere pericolosamente nella società confusa e senza memoria di oggi.
Elisa Bianchi Testoni "03.36"
03.36 - La messa è finita
Queste foto sono un estratto di un lavoro realizzato a Luglio 2020 nel comune di Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, durante un Workshop di fotografia.
Il 24 Agosto 2016 alle 03.36 il comune di Arquata del Tronto è stato distrutto da un terremoto con Magnitudo 6.1. Queste foto sono state scattate all'interno della Chiesa della Madonna della Pace, nella frazione di Piedilama.
Il nome del paese è originato dalla fusione di due termini: "piedi" e "lama", dove quest'ultimo, nel dialetto locale, significa frana. Secondo la tradizione quindi, paese sorto ai piedi di una frana.
Massimo Alfano - "Smart Working"
Questo progetto è nato da una situazione lavorativa che ancora oggi dopo tanti mesi, mi trovo a vivere, che è appunto quella dello smart working.
Ho pensato a questa figura quasi mitologica, una sorta di minotauro dei nostri tempi, metà uomo in pigiama e metà uomo in giacca e cravatta. Una figura divisa tra il lavoro continuo in smart con cuffiette e un dispositivo per collegarsi, ma allo stesso tempo impegnato nelle classiche faccende domestiche. Una visione surreale ed ironica del mondo del lavoro in questo periodo di Covid.
Simone Matti - "Effetto Rosenthal"
Quante etichette usiamo ogni giorno per definire le persone con cui veniamo in
contatto? E perché lo facciamo?
Lo scopo delle etichette è quello di rendere più facile riconoscere la persona che
abbiamo davanti. Sembrerebbe un gesto senza controindicazioni, eppure le etichette
hanno un enorme impatto nella nostra vita.
Uno studio della Princeton University ha dimostrato come l’etichetta di stato
socioeconomico sia indice ingannevole di abilità accademiche. Quando un individuo
è etichettato come “di classe media”, le persone credono che la sua performance
cognitiva sia migliore. Questo ci rivela che una semplice etichetta, apparentemente
innocua e oggettiva, attiva una serie di pregiudizi o idee preconcette che finiscono
per determinare la nostra immagine delle persone o della realtà.
Robert Rosenthal e Lenore Jacobson, psicologi educativi, scoprirono che se gli
insegnanti credono che un bambino abbia meno capacità intellettive – anche se non
è vero – lo tratteranno come tale e il bambino finirà per ottenere dei voti peggiori.
Non perché gli mancano le abilità necessarie, ma semplicemente perché ha ricevuto
meno attenzioni. È una profezia che si auto avvera: quando crediamo che qualcosa
sia reale, possiamo renderlo reale con i nostri atteggiamenti e comportamenti.
Questa teoria prende il nome di effetto Rosenthal .
Nella mia vita mi è capitato innumerevoli volte di sentirmi etichettato: “bravo
ragazzo”, “quello tranquillo” e ogni volta ho percepito il peso di questa
responsabilità e allo stesso tempo ho realizzato quanto quella definizione mi andasse
stretta. Ed è proprio questo che mi ha spinto a realizzare la serie fotografica.
Partendo da degli oggetti di uso comune, utilizzati come metafore di quelle etichette,
ho voluto, tramite il gesto catartico di strapparle, prenderne le distanze. Un gesto
di protesta, ma anche di liberazione.
Il progetto è quindi un invito a riflettere sul nostro modo di vedere l’altro e di
ricondurlo a categorie semplicistiche. Uno stimolo a recuperare la ricchezza e
complessità spesso negata a chi ci circonda.
“Quando mi etichetti, mi neghi” - Søren Kierkegaard